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LA SETA

fibra continua e discontinua..la natura insegna

La seta è l’unico filo continuo di origine naturale che possiede analogie con quelli di origine chimica. Anzi, proprio attraverso lo studio e la riproduzione in laboratorio delle modalità di estrusione del filamento in seta, a cavallo tra ‘800 e ‘900, si crearono le prime fibre artificiali che vennero chiamate, appunto, “sete artificiali”, denominazione poi tradotta in rayon a seguito delle pressioni dei produttori di seta.

La tecnologia dell’estrusione e della coestrusione, tipica della naturale produzione della seta, rappresenta ancora oggi la base per la produzione di molte materie prime sintetiche, tessili e non.

Esistono due principali tipologie di seta: uno a fibra continua ed uno a fibra discontinua. La prima viene ottenuta a seguito delle operazioni di trattura e torcitura (i capi dei filamenti vengono abbinati e tratti dal bozzolo avvolgendoli in matasse di filamenti paralleli e, con la torcitura, si provvede a dare il numero di torsioni desiderato per metro). La seconda invece parte dai cascami di seta di filanda, ossia da tutte quelle fibre di seta vergine che non si prestano, per sole ragioni di tecnologia produttiva, ad essere lavorate con il sistema della filanda e da tutti i materiali in seta ottenuti quali residui da lavorazioni successive.

dal baco al filato processi lavorazione seta
dal baco al filato processo di lavorazione della seta

DAL BACO AL FILATO

La seta viene prodotta dal Bombyx mori, un lepidottero appartenente alla famiglia dei bombicidi, nella fase conclusiva della sua vita larvale, quando si chiude dentro l’abitacolo chiamato bozzolo, all’interno del quale si trasformerà, prima in crisalide e poi in farfalla. Il filamento di seta nasce in due organi secretori, i seritteri, situati sotto l’apparato digerente, attraverso l’estrusione come fibra da un orifizio a imbuto posto sotto la bocca. Il seritterio è costituito da due canali disposti parallelamente all’asse del corpo del baco. La fibroina si origina nella parte del canale che precede l’estremità

posteriore del serbatoio e, attraverso contrazioni, viene spinta e accumulata nel serbatoio stesso. In seguito le ghiandole secernono il secondo componente amorfo della fibra di seta, la sericina, che va a ricoprire a guaina la fibroina. Il baco, attraverso il movimento della testa e la contrazione dei muscoli, costringe la sostanza serica a passare dal serbatoio al tubo capillare, alla cui estremità va a riunirsi ed accoppiarsi con l’altro filo elementare che, in maniera analoga, proviene dal tubo laterale del secondo serbatoio. Alla fine del processo si ha un unico filo di natura composita detto bava.

LA CHIMICA DELLA SETA

Chimicamente la seta è una proteina, la fibroina, rivestita in superficie da uno strato irregolare di sericina, un’altra proteina non strutturale con funzione di collante, che tiene insieme il filamento di fibroina a sua volta composto da un numero indeterminato di fibrille.

  • Fibroina 70/80%
  • Sericina 20/28%
  • Sostanze grasse e cerose 1 / 2%
  • Sostanze organiche 0.3/0.5%

Come tutte le proteine, sericina e fibroina sono costituite da una serie di amminoacidi, (struttura primaria), che determinano una successiva struttura secondaria, a eliche oppure a strati, (sheet), o ad avvolgimenti, (strand) β.

La fibroina, nella sua struttura primaria, è costituita prevalentemente dagli amminoacidi Glicina, Alanina e Serina nella forma GAGAGS.

La sericina è più ricca di gruppi polari di estremità, come idrossidi, carbossili e gruppi aminici e nel complesso più ricca di serina, (circa 30% del totale degli amminoacidi presenti).

struttura chimica della seta
Chimica della seta | Glicina | Alanina | Serina
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